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«La scuola è aperta a tutti.»

Art.34 della Costituzione Italiana

Ogni persona ha il diritto e il dovere di andare a scuola. L’articolo 34 della «Costituzione Italiana» ci ricorda con forza che: «La scuola è aperta a tutti […] è obbligatoria e gratuita». Qui sorge il problema. Dire “tutti”, equivale a dire “nessuno escluso”.

L’asserto è molto impegnativo. Bisogna che ogni docente diventi INCLUSIVO.

Si sente tanto parlare di inclusività e di docenti inclusivi. Ma chi è veramente il docente inclusivo?

È un docente che è in grado di creare un clima di classe inclusivo dove la diversità è riconosciuta ed accettata; riesce ad adattare gli stili di insegnamento e le proprie metodologie agli alunni che ha di fronte; fa dell’approccio cooperativo uno dei suoi cavalli di battaglia; costruisce lezioni metacognitive; si sforza di trovare punti di contatto tra la programmazione di classe e quella personalizzata/ individualizzata e intesse reti relazionali con la famiglia, la Asl, i centri che hanno in cura gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ecc.

Il documento della European Agency for Development in Special Needs Education “Profilo dei docenti inclusivi” parla di quattro valori/competenze che un docente inclusivo deve possedere:

  • (Saper) valutare la diversità degli alunni ( la diversità è una ricchezza e non un impoverimento della classe)

  • Sostenere gli alunni (i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli alunni)

  • Lavorare con gli altri (il docente non è una monade, ma deve collaborare con gli altri colleghi)

  • Aggiornamento professionale continuo ( l’insegnamento è una attività di apprendimento e i docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente per tutto l’arco della vita)

L’insegnante, nei confronti di alunni con difficoltà di apprendimento, si può comportare come INSEGNANTE CANOTTO, INSEGNANTE SALVAGENTE, INSEGNANTE TRAMPOLINO.

L’insegnante canotto si sostituisce all’alunno permettendogli di svolgere qualsiasi attività, ma in sostanza non favorisce l’autonomia e la voglia di mettersi in gioco dello studente.

L’insegnante salvagente fa svolgere le attività all’alunno, ma sempre con una guida costante accanto che lo protegge come farebbe un salvagente, senza fargli sperimentare nulla autonomamente.

– L’insegnante trampolino aiuta l’alunno a tuffarsi da solo, fornendogli le istruzioni giuste per potersi buttare in autonomia. Gli resta accanto per incitarlo, ma senza sostituirsi.

Autrice

Dott.ssa Gabriella Nanni

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